mercoledì 29 maggio 2019

CREMA DI ZUCCA (al mascarpone)



Ingredienti:
1 kg di zucca circa pulita e tagliata a pezzetti

1 grossa cipolla affettata sottilmente
2 patate pelate e tagliate a tocchetti
2 mele grosse pelate e tagliate a pezzi dopo aver tolto il torsolo
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
200 g circa di mascarpone freschissimo
1 mazzetto di erba cipollina fresca
sale e pepe

Preparazione:
soffriggere nell'olio d'oliva la cipolla, unire la zucca, le mele e circa due litri di acqua.
Cuocere a fuoco basso per circa 40 minuti e frullare con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema fine. Eventualmente allungare con acqua bollente se risulta troppo densa, ma non diluire!
Aggiustare di sale e pepe.

Lavorare a crema il mascarpone con l'erba cipollina tagliuzzata finemente.
Suddividere la crema di zucca nelle ciotole e condire con una cucchiaiata abbondante di mascarpone con erba cipollina.
Servire la crema caldissima.


SAMBUCO (la pianta, la storia, gli usi non solo in cucina)



Il sambuco, comune nella maggior parte di tutta l'Europa, è un arbusto che abbonda anche in Italia e pure nell'Africa del nord ed in Asia Minore.Della famiglia delle Caprifogliacee conta una ventina di specie con vari nomi : ebbio (tossico), sambuco di monte, oltre al Sambucus Nigra che è quello più noto e che permette diversi usi. Del Sambucus Nigra, piccolo arbusto che però può arrivare fino a 3 metri, si usa quasi tutto: fiori, foglie,drupe, corteccia. Il tronco ritorto è ricoperto da una corteccia grigiastra sui rami giovani e si stacca facilmente. I fiori piccolissimi, riuniti in corimbi che possono raggiungere anche i 20 cm di larghezza sbocciano in Primavera  e, verso la fine dell'estate diventano drupe tonde nero purpuree tendenti al dolce quando completamente mature.

STORIA
Già nella preistoria si consumavano bacche di sambuco come dimostrano i ritrovamenti di grandi quantità di semi nell'Italia settentrionale, Francia, Svizzera: risalenti all'età del rame (2500 - 1800 a.C.) presso Annecy (città alpina della Francia sudorientale) è stata ritrovata una grandissima quantità di semi tale da far supporre un uso per la preparazione di una bevanda o per la tintura di tessuti, dato che la lana tinta con i frutti del sambuco prende una tonalità grigio bluastra.
Teofrasto (filosofo e botanico greco antico, discepolo di Aristotele) conosceva le proprietà terapeutiche del sambuco, così come Discoride (medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò ai tempi di Nerone): i frutti erano usati come diuretici, le foglie cotte e mangiate come le altre erbe erano utili contro il catarro e facevano bene al fegato. Anche la radice, in decotto con il vino, era considerata diuretica. Le foglie per uso esterno contribuivano alla guarigione di ustioni, ulcere o morsi di animali.
Nel Medioevo, il domenicano Alberto Magno ( seguace di Galeno ed Ippocrate) riteneva corteccia, foglie e frutti del sambuco purgativi ed emetici, cioè capaci di provocare il vomito.
la credenza popolare infatti afferma che staccando la corteccia del sambuco dall'alto in basso si ottiene un effetto lassativo, staccandola dal basso verso l'alto si provoca il vomito.

CREDENZE POPOLARI
Il sambuco segna il tredicesimo mese lunare del Calendario degli alberi. In Bretagna il sambuco era considerato come protettore delle case presso le quali era piantato e teneva lontani i serpenti, anche in Sicilia era considerato come scaccia serpenti. In Danimarca era considerato protettore della famiglia ed in Russia contro gli spiriti maligni. Proprietà medicinali invece si attribuivano ai ramoscelli di sambuco benedetti la notte di San Giovanni, in giugno, credenza popolare che resiste ancora oggi anche da noi con il Maç di San Zuan...


ERBORISTERIA e CUCINA
In erboristeria si utilizzano tutte le parti del sambuco: corteccia, foglie, fiori, frutti.
L'uso erboristico si riferisce alle parti della pianta essiccate: la corteccia è considerata la parte più importante . Diuretica ed antireumatica è utile in tutti i casi di ritenzione di liquidi nell'organismo.
Corteccia, foglie fresche e frutti acerbi di sambuco sono tossici e contengono acido cianidrico, i fiori invece sono ottimi per tanti usi in cucina ma possono provocare irritazione alla pelle.
I fiori si impiegano per la loro azione diuretica e diaforetica (= che favorisce la sudorazione), in decotto in acqua o vino servono nel caso di raffreddore o di influenza (vanno bene anche essiccati).
In cucina con i fiori si ottiene un ottimo aceto aromatizzato inserendo un paio di corimbi a macerare in un litro di aceto di mele.
I fiori freschi passati in pastella e spolverizzati di zucchero sono delle frittelle classiche.
 Per altre ricette con fiori e frutti di sambuco:

http://tuttositrasforma.blogspot.com/2019/01/elders-al-sambuco.html
http://tuttositrasforma.blogspot.com/2015/05/petits-fours-con-i-fiori-di-sambuco.html
http://tuttositrasforma.blogspot.com/2014/10/focaccia-con-olive-e-fiori-di-sambuco.html
http://tuttositrasforma.blogspot.com/2014/10/panini-semidolci-al-sambuco-con-fiori.html
http://tuttositrasforma.blogspot.com/2013/06/sambuco.html


domenica 26 maggio 2019

SALVIADE (con salvia)


Ingredienti:
foglie di salvia, meglio grandi dal sapore più delicato, pulite e perfettamente asciutte
2 uova
1 bicchiere circa di latte
50 g di farina (o poco più)
1 pizzico di sale

Preparazione:
in una ciotola lavorare  i tuorli con la farina aggiungendo man mano il latte ed il pizzico di sale. Il composto ottenuto sarà denso e, dopo averlo  fatto riposare per 1 ora al fresco, verrà unito agli albumi montati a neve.
La pastella leggera sarà così pronta.
Passare una ad una le foglie di salvia nella pastella tenendole per il picciolo e friggerle con cura nell'olio portato alla giusta temperatura, evitando di sovrapporle.
Servirle calde dopo averle passate su un foglio di carta assorbente a perdere l'unto in eccesso.

* Le foglie di salvia fresche e belle sono l'ingrediente fondamentale di questa semplicissima ricetta sia servite come antipasto che come stuzzichino.
 Diventano un ottimo secondo se accompagnate alla spuma di fegato.
Si possono gustare anche dolci, cospargendole di poco zucchero a velo.
Si possono anche tagliare a striscioline unendole alla pastella prima descritta, friggendole a cucchiaiate, il nome non cambia*